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Celtic, unire il Veneto

Notizie dal mondo
Postato: Tuesday November 3rd @ 1:34PM CET
Ivan Malfatto scrive:


Il progetto Benetton ad uno snodo cruciale: allargare la base

Primi passi per rilanciare i Dogi. Appuntamento il 18 a Pordenone

L’avventura del Veneto in Celtic League inizia una nuova fase.
Incassato l’ok definitivo dalla Fir alla candidatura della Benetton e in attesa del placet del board celtico (entro il 31 dicembre), l’obiettivo si sposta da fuori a dentro la regione più rugbistica d’Italia.
Si trasforma da battaglia comune per ottenere un legittimo riconoscimento a costruzione di un progetto comune. Che porti nella manifestazione non solo Treviso, ma tutto il Nordest.

In pratica si tratta di far risorgere lo spirito dei Dogi (sarà questo il nome della squadra?). La selezione a inviti che fra gli anni ’70 e ’90 ha rappresentato una vera e propria nazionale triveneta.
Capace di confrontarsi con grandi club o selezioni estere. Nel rugby moderno e professionistico le selezioni a invito non hanno più motivo di esistere, per affollamento di calendario e spessore tecnico degli impegni. Vedi il ruolo da Harlem Globetrotter a cui sono relegati i leggendari Barbarians.

Ha motivo di esistere, invece, un concetto come quello di nazionale del Nordest che i Dogi incarnavano. L’avventura italiana in Celtic è un assist per questo. Trasforma la tradizione in modernità.

Come? Assodato che la barra del comando è in mano al Benetton (ha ottenuto a proprio nome la candidatura) occorre ora allargare la base della franchigia.
Un po’ come si è fatto con la "rivolta di popolo" scoppiata dopo la bocciatura del Veneto il 18 luglio. In grado di unire la professionistica Treviso, la dilettantistica Cus Padova e la protagonista del rugby di base Lido di Venezia. L’assemblea di Zelarino è stata l’emblema di questa unione.

L’appuntamento del 18 novembre alle 20, in sala della Provincia a Pordenone, può esserne la naturale prosecuzione.

Come iniziativa collaterale a Italia-Sudafrica del 21 novembre a Udine (prevendita a quota 15 mila), si terrà la serata "Il rugby triveneto si racconta...". Talk show con testimonianze e filmati degli ultimi 30 anni dei derby. Presenti De Anna, Munari, Bettarello, Marchetto, Lorigiola, Pivetta e tanti altri.

È l’occasione per gettare il seme di un progetto, che il Benetton auspica nella candidatura, capace di sviluppare tre snodi cruciali. La franchigia dovrà giocare nei principali stadi del Nordest. Dovrà essere composta dai migliori atleti triveneti, che se non sono impegnati in Celtic tornano a giocare il campionato nei propri club. Dovrà essere alimentata dai vivai di tradizione (Petrarca e Tarvisium su tutti) del Triveneto. Una vera superselezione, insomma, che diventi la bandiera dell’area più rugbistica d’Italia e che dell’Italia (intesa come nazionale) sia al servizio per formare gli azzurri.

Sogno a occhi aperti, o utopia possibile?

Ivan Malfatto

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