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Tornado Celtic League

Comunicati
Postato: Monday July 20th @ 10:50AM CEST
Ivan Malfatto scrive:
Gazzettino.it dà voce agli appassionati contrari all'esclusione del Benetton Rugby dalla Celtic League: tutti i commenti - purché corredati da nome, cognome e comune di residenza - saranno inoltrati alla Federazione italiana.

di Ivan Malfatto
Qualcuno dei sette consiglieri veneti della Fir ci stavano già pensando. E farà circolare fra i colleghi la proposta del clamoroso gesto: dimettiamoci per protesta.
L’eurodeputato bassanese della Lega Nord Mara Bizzotto li anticipa e chiede a nome degli appassionati del Nordest: «I vertici federali vanno azzerati, va fatta pulizia di chi ha scritto questa ignominia. Sarebbe doveroso che i consiglieri veneti della Fir dessero per primi il buon esempio rassegnando le dimissioni. In Italia non si è mai vista un’ingiustizia sportiva più macroscopica».

Le reazioni continuano ad essere di fuoco il giorno dopo la storica decisione del consiglio federale di cancellare l’area più importante d’Italia dal rugby che conta, scegliendo le candidature di Aironi Viadana-Parma (12 voti), Pretoriani Roma (10) e bocciando quella del Benetton Treviso (9, come i Duchi di Calvisano).

Scende in campo anche il ministro dell’Agricoltura Luca Zaia: «Una scelta scellerata. Il Veneto è regione leader e Benetton un modello di riferimento, una squadra da anni ai massimi livelli. Questa scelta lascia fuori un pezzo di patrimonio dello sport italiano.
Vorrà dire che ancora una volta faremo da soli: mi chiedo se il Veneto sarà capace di proporre al mondo rugbistico internazionale un torneo degno della sua tradizione».

Il Partito Nasional Veneto chiede che «il Veneto si stacchi dall’Italia almeno in senso rugbistico, per creare una propria federazione».

Su Facebook è nato il gruppo "Rugby, il Veneto reagisca al sopruso italiano" (60 iscritti).

Il presidente del Casinò di Venezia Tommaso Pipitone afferma: «È una sconfitta di tutto il rugby, non solo del Veneto. Presidente della Fir e consiglieri veneti dovranno rendere conto del loro operato, ipotizzando anche provvedimenti drastici, come le dimissioni».

I sette consiglieri veneti sono quindi nell’occhio del ciclone. Lascia allibiti il loro comportamento.
Nel corso del consiglio federale solo Luigi Torretti (Venezia) e Andrea Rinaldo (Padova) hanno mostrato pubblicamente un impegno verso la candidatura veneta.
Torretti chiedendo la votazione palese per giocare a carte scoperte. È stato bloccato dal Alfredo Gavazzi che ha chiesto quella segreta (ma la auspicavano anche altri). Così nel segreto dell’urna il secondo voto dei Duchi è confluito su Roma. E Gavazzi in cambio avrebbe avuto l’incarico nel comitato del Sei Nazioni, a riprova del complotto federale anti-Veneto.

Rinaldo, invece, è stato l’unico a fare una dichiarazione di voto per Treviso e Viadana (usciti insieme in sole 3 delle 20 accoppiate di voti, prova che i sostenitori degli Aironi e la Lega Nord lombarda hanno scaricato il Veneto).
Ha chiesto inoltre che venga messa a verbale un’affermazione in cui si dice, sostanzialmente, che è un suicidio tecnico ed economico lasciare Benetton e il Veneto la sua regione fuori dalla Celtic.
Tutti gli altri non hanno aperto bocca.

«Ma sono sicuro che tutti e sette abbiamo votato per il Benetton - dice Francesco Mazzariol - Sono stati gli altri ad affossare il Veneto, perchè mettevano in dubbio il rapporto di collaborazione di Treviso con la Fir. Una conseguenza purtroppo della politica del Benetton in questi ultimi anni.
Nessun dirigente è mai venuto a presentarci il progetto perchè facessimo lobby e coinvolgessimo altri consiglieri. Hanno preferito fare tutto da soli e questo è il risultato, di cui sono profondamente amareggiato».

Ricostruendo la geografia del voto, però, sembra che le 9 preferenze al Benetton siano giunte da Rinaldo, Torretti, Mazzariol, Moreno Trevisiol, Carlo Checchinato (veneti), Nino Saccà, Enzo Paolini e Daniele Reverberi (non veneti).
All’appello mancherebbero Zeno Zanandrea (trevigiano, che ha messo in dubbio nell’assise addirittura le garanzie economiche di Benetton) ed Enore Bagatin (Pordenone), i due fidati del tessitore Tullio Rosolen, da sempre in guerra con il Benetton e uomo del presidente Fir.
Se poi è vero che lo stesso Giancarlo Dondi ha votato per Treviso, come ha dichiarato, un altro veneto non ha scelto Benetton (Checchinato, per gli stessi motivi?).

Davvero una brutta pagina per il rugby italiano e la sua regione leader.

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