Celtic League all'europarlamento
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Thursday October 1st @ 9:47AM CESTLiviero, Malfatto scrive:
RUGBY Colpo di scena a poche ore dalla relazione finale della commissione incaricata delle verifiche finanziarie per Pretorians e Aironi. L’esclusione del Veneto finisce all’Europarlamento
Roma, niente soldi per la Celtic: il caso a Bruxelles, Benetton spera
Non c’è un soldo del Comune di Roma per i Pretorians e la Celtic League.
L’esclusione del Veneto dalla competizione finisce al Parlamento europeo, dibattito oggi alle 18,30.
Sono le novità che emergono a due giorni dal nuovo e atteso voto (venerdì) con il quale il consiglio federale è chiamato a mettere fine o perpetrare la vergogna del rugby italiano. Ovvero l’esclusione della candidatura del Benetton e del Veneto dalla competizioni di vertice del movimento a vantaggio di Aironi Viadana e Pretoriani Roma.
L’assenza di denaro del Comune a sostegno della candidatura romana è affermata in un documento ufficiale firmato dal capo di gabinetto dell’amministrazione capitolina che si trova nelle mani dei legali della Fir e agli atti della commissione verifiche economiche (completerà i lavori domani) istituita dalla federazione dopo il voto del 18 luglio sulle franchigie che dal prossimo anno parteciperanno alla competizione fra superclub di Irlanda, Scozia e Galles.
Si tratta di una lettera datata 22 settembre nella quale, stando alle indiscrezioni, si afferma che «dalle informazioni assunte presso gli uffici competenti non risulta che l’amministrazione comunale abbia assunto finanziamenti a favore dei Pretorians». Si farebbe riferimento anche a una verifica effettuata sul sistema informatico contabile del Comune di Roma. Esito: «Non risultano assunti impegni di spesa».
Un documento analogo a quello fornito dalla Provincia di Roma, all’inizio di settembre, ai legali del Benetton che lo hanno immediatamente trasmesso per competenza agli organi federali.
Stando alla documentazione sulla quale si è pronunciato il consiglio federale del 18 luglio, Comune e Provincia di Roma, assieme alla Regione Lazio, erano indicati quali finanziatori di una parte consistente (si parla di un milione e mezzo complessivamente) degli 8 milioni di euro richiesti dalla Fir per partecipare alla Celtic. Due lettere che riportano alla ribalta i sospetti avanzati da Stefano Bordon ad agosto.
L’ex allenatore della Roma Olympic in una conferenza stampa, insieme al legale Francesco Zarbo, aveva reso noto una lettera d’intenti rivolta al presidente della Fir Giancarlo Dondi dove a fianco delle firme di Piero Marrazzo (Regione) e Nicola Zingaretti (Provincia) non figurava quella di Gianni Alemanno (Comune).
Sul fronte di Bruxelles, invece, l’European parliament rugby union intergruop (Eprui, un intergruppo come quelli sulla caccia e altre tematiche) ha posto all’ordine del giorno della prima riunione dopo le elezioni il caso del Veneto fuori dalla Celtic.
L’ha sollecitato la parlamentare bassanese Mara Bizzotto (Lega Nord) fra le più agguerrite contro la decisione della Fir. «Una decisione che fa discutere e ha il sapore di un gioco politico ed extrasportivo volto a favorire la squadra della capitale a scapito della culla del rugby italiano» si legge in un passaggio del testo che verrà dibattuto, intitolato "Salviamo il rugby Veneto".
L’obiettivo è ottenere una presa di posizione forte dei parlamentari europei, soprattutto francesi, britannici e irlandesi, capace di arrivare fino al Board della Celtic League.
Soprattutto se venerdì Dondi, i sette consiglieri veneti & gli altri votanti non torneranno sulla loro decisione, ammettendo la candidatura del Benetton.
Antonio Liviero Ivan Malfatto
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