Dal Times una condanna all'ItalRugby
Sei Nazioni
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Tuesday March 10th @ 9:08AM CETRugby1823 scrive:
Ecco un duro articolo apparso sul Times a firma di Stephen Jones, dove viene condannata non solo l'attuale gestione della nazionale italiana di rugby ma l'intero movimento rugbystico italiano.
Va davvero cosi male?
The Times - Stephen Jones
"Per me è stato uno choc vedere l'Italia giocare inquesto periodo. Parte di me aveva sempre supposto cheavrebbe, anche se lentamente, progredito in modo continuo.
Finora, invece, non ha mosso le acque nel Sei Nazioni 2009 eil risultato più degno di nota dell'Italia è statosicuramente quello di suscitare la derisione di tanti con lascelta di dare al grande flanker Mauro Bergamasco la magliada mediano di mischia a Twickenham.
Sembra in retromarcia,con scarsissima capacità di realizzare punti e, senza lerolling maul, nessun modo per attaccare (un'altra onta perl'IRB, naturalmente).
Gli italiani non stanno scoprendo sufficienti giocatorigiovani, le loro squadre professionistiche vengono spogliateda contratti esteri e pare che ora debbano mirare a metterein campo due selezioni per riempire i loro posti nellaHeineken Cup, per quanto ciò vada contro i miei istinti econtro l'etica dello stesso torneo.
La settimana scorsa, il presidente della Federazioneitaliana, Giancarlo Dondi, ha mandato messaggi di fiducia aNick Mallet, l'allenatore della squadra.
Dondi? Chi è,vi sento chiedere.
Dondi (74 anni, ndr), tranquillo nel suomodo d'essere e d'agire, è stato per anni l'Uomo delrugby italiano.
Tutti i suoi scodinzolanti cagnolini vidiranno che lui è un genio, mentre un gran numero diosservatori italiani e di ex grandi giocatori italianidicono che è lui il motivo per cui il rugby italiano èin retromarcia, che è (Dondi non il movimento, ndr)onnipotente e ignorante.
È facile ricordare un altro feudo nel rugby: il regnodurato decenni di Albert Ferrasse, presidente e padronesupremo della federazione rugby francese. Un cenno o unmovimento del capo del brizzolato Ferrasse e il vostroprogresso o il vostro progetto era creato o condannato.
Eraaffascinante vederlo in azione e, molto prima della fine,stomachevole.
Era circondato da leccapiedi.
È ora che il regime di Dondi faccia fagotto.
Forse non viinteresseranno tanto gli intrighi interni del rugbyitaliano, ma di certo vi piacerebbe vederli lottare perconservare la propria credibilità nel mondo del rugby?
Èora che assuma il comando uno dei grandi, qualcuno comeMassimo Giovanelli, il geniale flanker. Una cosa sono ibegli abiti alla moda, signor Dondi. Essere al comandotroppo a lungo è un'altra cosa.
Oramai lei è inadatto alla sua posizione quanto il poveroMauro Bergamasco a quella di mediano di mischia.
Ma almenolui è stato rapidamente buttato fuori".
A questo link l' articolo originale pubblicato dal Times
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