Italia sconfitta dall'argentina
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Monday November 17th @ 11:27AM CETLa Tribuna scrive:
Il ct Mallett: «Non abbiamo disciplina» Bergamasco: «Ci è mancata lucidità»
TORINO. Sostiene Mallett che l'Italia ha perso su alcuni episodi: puòessere vero per la meta presa, ma dallo score mancano soprattutto ipunti non fatti dagli azzurri.
Quelli all'inizio sui calci dipunizione concessi da White per il crollo di Roncero e compagni inmischia chiusa, ma soprattutto quelli che - statisticamente -dovrebbero arrivare quando si dominano mischia e touche come nel primotempo.
Il ct non boccia nessuno, ma sulla scelta dei calci di liberazioneammette l'inferiorità: «Cosa posso fare quando resto a "casa mia" per55 minuti?, cerco di uscire con i calci.
Nel primo tempo non abbiamoavuto disciplina, nel giro di due minuti nel finale abbiamo preso duecalci (tenuto di Masi ndr) e siamo andati al riposo sul 3-9».
L'Italia "vecchie regole" che giocava con le maul capitalizzavaqualche pallone di quelli conquistati dal pack, ora con queste nuoveregole sembra non avere l'abilità per trasformare in punti ilpossesso: «Questo è vero, l'Argentina fra l'esperienza di Hernandeznel guidare lo Stade Français e l'abilità del pack nel giocare benenello stretto, ci ha messo in difficoltà, anche quando andavano allargo.
Noi dobbiamo progredire specie con i 3/4».
«Sì c'è frustazione - ammette capitan Parisse - i nostri palloni liabbiamo avuti, ma anche al largo loro sono stati bravi a contrastare».
Mauro Bergamasco, occhio destro con ematoma violaceo, una partitaspesa anche con scaramucce contro il compagno di club Roncero, noncerca scorciatoie.
Che sconfitta è? «Una delle partite peggiori,specie quando hai una mischia del genere».
Sono le nuove regole a depotenziare l'impatto del pack azzurro?
«L'Italia - dice Bergamasco - ha dimostrato di potersi adattare allenuove regole.
Non sono queste che decidono l'esito, sono i giocatoriche le interpretano bene o male».
Ma cosa è successo, stante la superiorità della mischia?
«È mancatalucidità, non abbiamo sfruttato i palloni, così abbiamo aiutato illoro gioco: ci siamo messi in difficoltà da soli».
Eppure all'iniziola mischia azzurra ha talmente dominato che quasi si poteva decidereper il "no-contest", e l'arbitraggio diversamente dal match control'Australia non ha concesso "anticipi", ha punito ogni furbizia inmischia chiusa.
«Dell'arbitro non mi va mai di parlare - continua ilflanker padovano - dico solo che per me è difficile dare una rispostarazionale, una giusta analisi al fatto che siamo stati quasi un'oranella nostra metacampo.
Siamo mancati nei punti di incontro e indifesa siamo arrivati disuniti, creando degli scalini, o megliofavorendo il loro gioco».
A St.Etienne contro la Scozia avevate segnato la meta pur ininferiorità numerica. Cosa si prova a prendere una meta come quella diCarballo, dritto in mezzo alla difesa? «Con l'organizzazione del giocoadesso, l'inferiorità si sente in fase di spinta, ma quando è unaquestione di territorio il vantaggio non è così determinante». (f.z.)
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