I mondiali U20 si sono conclusi domenica 26 giugno allo stadio plebiscito di Padova pieno in ogni ordine di posto nonostante il caldo sahariano della giornata.
Molti i tifosi provenienti dagli altri terreni di gioco (Rovigo e Treviso) dove si sono disputate le finale per i posti dal 5 al 12 (l’Italia ha sconfitto Tonga rimanendo nonostante tutto nei primi 12 team mondiali).
La prima partita in cartellone ha offerto un bellissimo spettacolo di gioco alla mano ed al largo, condito con sani placcaggi e off load in salsa champagne. Peccato per la Francia, apparsa piu’ pronta nelle fasi al largo ma in difficolta’ attorno ai raggruppamenti, che ha dovuto lasciare il passo ai piu’ quotati Aussie sostenuti da un folto pubblico.
30 a 17 il largo punteggio finale.
Il Big Match comincia con molta pressione inglese e i tuttineri junior costretti per buona parte del primo tempo a difendersi disperatamente nella propria meta’ campo.
Partita mai scontata, sempre in evoluzione e con bellissime azioni sia da una parte che dall’altra. Le finali non sono note per essere delle “belle” partite. Normalmente la tensione del momento, il gioco teso a fare punti piuttosto che a divertirsi lasciano gli spettatori con l’amaro in bocca. Non in questo caso.
Superbe azioni, attacchi e difese estremi che nulla hanno da invidiare agli attacchi piu’ quotati delle rispettive nazionali maggiori. Anzi, in molti hanno visto nell’uso sempre piu’ invadente dei calci di spostamento una nuova evoluzione del gioco, dove il portatore di palla non ha piu’ la soluzione del calcio come mero spostamento degli equilibri in gioco ma piuttosto un’arma in piu’ di offesa nelle mani di giocatori sempre piu’ giovani e sempre piu’ esperti.
Non dovremo attendere molto per vedere gli under di oggi fare il loro ingresso nell’elite del rugby mondiale.